OBIETTIVO 14: LA VITA SOTT’ACQUA

L’inquinamento e lo sfruttamento eccessivo degli oceani causano un numero sempre maggiore di problemi, come il pericolo acuto per la diversità delle specie, l’acidificazione dei mari e l’aumento dei rifiuti di plastica. Oltre alla pesca e allo sfruttamento a livello industriale delle risorse marine, anche i mutamenti climatici sono causa di una pressione sempre maggiore sugli ecosistemi. La popolazione mondiale in continuo aumento sarà in futuro ancora più dipendente dalle risorse dei mari.
L’obiettivo 14 mira a ridurre in modo significativo entro il 2025 tutti i tipi di inquinamento marittimo e a portare a un livello minimo l’acidificazione degli oceani.
L’ obbiettivo 14 dell’ agenda 2030 tratta della vita sott’ acqua e dice: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
1 Entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo l’inquinamento marino di tutti i tipi.
2 Ridurre al minimo e affrontare gli effetti dell’acidificazione degli oceani.
3 Entro il 2030 aumentare i benefici economici derivanti dall’uso sostenibile delle risorse marine per i piccoli Stati insulari e i paesi meno sviluppati.
4 Aumentare la conoscenza scientifica, sviluppare la capacità di ricerca e di trasmissione della tecnologia marina, tenendo in considerazione i criteri e le linee guida della Commissione Oceanografica Intergovernativa sul Trasferimento di Tecnologia Marina, con lo scopo di migliorare la salute dell’oceano e di aumentare il contributo della biodiversità marina allo sviluppo dei paesi emergenti, in particolar modo dei piccoli stati insulari in via di sviluppo e dei paesi meno sviluppati
5: Fornire l’accesso ai piccoli pescatori artigianali alle risorse e ai mercati marini
6: Potenziare la conservazione e l’utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse applicando il diritto internazionale, come riportato nella Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, che fornisce il quadro legale per la conservazione e per l’utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse, come riferito nel paragrafo 158 de “Il futuro che vogliamo”.

Emmanuel F.

NELL’OCEANO UN’ISOLA DI …… PLASTICA!!!

Le isole di plastica sono delle zone situate nei nostri oceani in cui si sono aggregate nel corso del tempo quantità importanti di rifiuti soprattutto di plastica, ma anche di metalli leggeri e residui organici in decomposizione, a causa dello smaltimento di rifiuti in mare e di disastri ambientali;  le isole di plastica si trovano nel Nord dell’oceano Atlantico e diventano sempre più grandi ogni anno, l’accumulo di rifiuti è iniziato circa negli anni 80, esso è stato causato dal continuo inquinamento da parte dell’uomo e dall’azione della corrente oceanica chiamata “Vortice di plastica” che sta portando effetti negativi immersi sull’acqua, la fauna e la flora marina; sono state scoperte nel 1997, quando il capitano di marina Moore attraversò un enorme ammasso di plastica nell’Oceano pacfico, precisamente al largo delle coste californiane, e ritiene che l’area potrebbe contenere fino a 100 milioni di tonnellate di detriti. 

L’isola più grande del mondo è chiamata “Great Pacific Garbage Patch” è il più grande accumulo di plastica oceanica al mondo ed è stata scoperta alcuni anni fa, ricopre una dimensione che a seconda delle condizioni meteorologiche va dall’estensione del territorio della Spagna a quella degli Stati Uniti.  

Secondo alcuni esperti per smaltire la plastica nelle isole, i materiali che si possono usare sono: droni acquatici, cestini galleggianti, navi mangiaplastica, barriere nei fiumi. La tecnologia può fare la sua parte nel rimuovere le grandi isole di plastica (almeno cinque, secondo le rilevazioni), che galleggiano negli oceani. 

Più preoccupanti sono le microplastiche, che raggiungono anche i fondali degli oceani e che per le loro ridotte dimensioni vengono mangiate dalle creature marine. Le microparticelle sono prodotte col lavaggio degli indumenti sintetici, con l’usura di pneumatici, col deterioramento delle vernici, con il lavaggio di prodotti estetici.

Dei buoni propositi per ridurre la plastica nel mondo possono essere: ridurre l’uso di bottiglie di plastica, scegliere cannucce, piatti, bicchieri usa e getta compostabili, comprare borse della spesa riutilizzabili, utilizzare detersivi sfusi e conservare gli alimenti in barattoli di vetro. 

Giorgia F., Sara P.